Spesso si analizza Google interpretando il suo ruolo di dispensatore di risposte come una sorta di oracolo per il mondo contemporaneo. Una prospettiva antropologica, con uno sguardo all'aspetto umano, alle aspettative che una persona ripone in una ricerca, alle attese e ai comportamenti che caratterizzano il nostro essere in rete. Forse, quindi, è arrivato il momento di posare uno sguardo critico sul gigante di Mountain View, California, perché se è vero che il motore di ricerca ha enormemente facilitato la nostra capacità di trovare in mezzo a un numero enorme di informazioni quelle che ci servono ed è usato quotidianamente da milioni di persone, è anche vero che è fatto da macchine e uomini, che questi uomini fanno parte di un'impresa, che questa impresa ha interessi economici. Enormi.
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