Lunedì 9 aprile, alle ore 15, scade l'ultimatum fissato dal Mullah Dadullah per salvare la vita di Adjmal Nashkbandi, l'interprete afgano del giornalista italiano Daniele Mastrogiacomo. Lo ha fatto sapere il fratello di Adjmal, contattato ieri telefonicamente dai sequestratori.
Pubblico un appello di Gino Strada, il chirurgo fondatore dell'ong Emergency, al Mullah Dadullah, nel quale chiede che sia risparmiata la vita di Adjmal.
Mi rivolgo a te in spirito di pace e a nome di Emergency, l'organizzazione umanitaria italiana considerata amica da molti cittadini afgani.
L'attività di Emergency in Afghanistan è interamente dedicata a fornire cure mediche alle persone che soffrono, perchè siamo convinti che gli esseri umani debbano reciprocamente trattarsi con comprensione e rispetto.
Negli ospedali di Emergency in Afghanistan si forniscono cure mediche gratuite e di alto livello a chiunque ne abbia bisogno, senza discriminazione alcuna. Dal 2000 Emergency si è anche occupata di assistere i prigionieri di ogni parte, assicurando loro cure mediche e migliorandone le condizioni di vita. Nella valle del Panjsheer, in Kabul, in Sheberghan, in Lashkargah ci siamo sempre impegnati per il rilascio di prigionieri troppo malati per poter restare in carcere.
Emergency e io personalmente facciamo appello alla tua umanità e ai tuoi profondi sentimenti religiosi nel chiederti di risparmiare la vita di Adjmal Nakshbandi.
Questo è solo un accorato appello di Emergency.
La liberazione di Adjmal sarebbe un importante segnale di umanità e compassione.
Ti chiediamo di ascoltare i tanti italiani, profondamente solidali con il popolo afgano e con le sue sofferenze, che sostengono Emergency e che non sono d'accordo con la decisione del nostro Governo di partecipare alla occupazione militare dell'Afghanistan.
Con rispetto
Gino Strada – Emergency