Prima di diventare uno degli artisti reggae più promettenti, I-Wayne passava molto del suo tempo nella fattoria Cassia Heights, dove curava con amore i suoi alberi da frutto e dove, insieme ai suoi fratelli Rasta, intonava lunghi canti di preghiera a Jah Rastafari. "Non appena posso ci torno, perchè amo piantare i semi e cantare mentre lo faccio" – dichiara il singer. E sono proprio gli elementi naturali ad essere continuamente rievocati dalla sua musica. come il vento, i tuoni, le colline, gli alberi. E forse, è proprio questa ventata di freschezza che ha spinto molti a definire I-Wayne "new singing sensation". I-Wayne – vero nome Clifford Taylor – è nato nel parish di Portmore in Jamaica. Comincia a sviluppare il suo talento musicale all'età disette anni all'interno di una famiglia che è a sua volta completamente assorbita dalla musica.
Studente di valore, frequental'Università delle Indie Occidentali dove si moltiplicano le possibilità per mostrare la sua bravura e la sua determinazione.
Il suo primo passo è quello di fondare un gruppo che chiama "The Vibes Machine", che comprende deejays e cantanti. La carriera solista comincia per caso: una sera, per il ritardo del suo gruppo per un'esibizione, I-Wayne non si perde d'animo e decide di salire da solo sul palco. Il successo che ottiene va oltre tutte le attese tanto da fargli decidere definitivamente di continuare come solista.
Già appassionato di canzoni d'amore, comincia ad esibirsi con i locali sound system quali il Diamond Cruise e The Legend. Così lo ricorda Ronald "Sonny Spoon" , uno dei primi ad accorgersi delle grandi potenzialità di I-Wayne, "Dalla prima parola detta al microfono – lightning – è come se fossi stato colpito da un fulmine, tale era la potenza della sua voce. Pensai subito di volerlo produrre e già immaginavo le lyrics che potevo scrivere per lui. Ma quando ci incontrammo subito mi fece leggere i suoi testi, ed erano fantastici". Per il producer fu la scintilla che lo convinse a ritornare nel mondo musicale, dopo averlo lasciato per qualche anno.
Non bisogna nascondere il notevole impatto che I-Wayne ha su i nuovi artisti che si affacciano sulla scena musicale. "Cerco di incoraggiare gli altri a fare musica positiva. Qualcuno guadagna con le "nasty lyrics" (letteralmente "testi sporchi", ndr) ma io preferisco ancora guadagnare fiammate attraverso il fuoco, che è un elemento immortale".
In un'intervista allo Star, I-Wayne si scaglia anche contro il soca, definendolo "la musica del diavolo" e scatenando così la reazione Bunji, uno degli artisti più famosi di questo genere musicale, che ha prontamente dichiarato che il soca è una musica che vuole far divertire la gente, facendogli dimenticare le preoccupazioni e i problemi.
Nel 2004 l'artista viene premiato per l'amore e la passione che mette in tutto quello che fa, grazie a "Can't Satisfy Her", singolo registrato per l'etichetta Loyal Soldier. La tune prima sorprende il pubblico jamaicano, che spinge il pezzo in vetta alla classifica, e poi esplode in tutto il mondo dove anche i grandi network radiofonici, poco avvezzi a trasmettere reggae music, la inseriscono in rotazione. Il risultato è che "Can't Satisfy Her" diventa uno dei singoli di maggiore succsso degli ultimi anni. Nella canzone il singer affronta il tema della prostituzione, condannando senza appello quelle ragazze che intraprendono questa strada solo per approdare a facili guadagni. "One man can't satisfy her, she need more wood for da fire. Sex price getting higher, ah more money she require," canta I-Wayne su una base travolgente. (che più o meno significa "Un solo uomo non la può soddisfare, ha bisogno di più legna da bruciare, il prezzo per fare sesso è il più alto, e lei domanda sempre più soldi", ndr). Non manca l'avvertimento finale che recita "Flames and fire burn the sex seller and buyer." ("Fuoco e fiamme brucieranno chi vende e acquista sesso", ndr). Sul successo che la big tune ottiene I-Wayne dichiara: "Penso che dipenda dal testo, dalla melodia, dalle vibes che la canzone riesce a trasmettere. E' la verità, e la verità è così forte che nessuno riesce a fermarla".
La serie fortunata continua con la bellissima "Living In Love" – su Hard Times riddim – e " Lava Ground ", facendo di I-Wayne quanto di meglio possa esprimere oggi la musica jamaicana.
"Living In Love" è un accorato appello pacifista contro tutte le guerre. Nel brano I-Wayne fa chiaro riferimento alla guerra irachena quando dice "Rasta dillo a tutti di fermare questa guerra per la terra e il petrolio".
Il terzo gioiello al quale dà vita I-Wayne è "Lava Ground" che, sopratutto negli Stati Uniti, ottiene un successo strepitoso ed eletto in molte charts specializzate come uno dei migliori singoli del 2004. Il pezzo pone al centro dell'attenzione l'Armaggedon ed costituisce la conferma definitiva delle particolari doti vocali del singer, che su questa base sviluppa armonie davvero notevoli.
La spiegazione che I-Wayne dà di "Lava Ground" è come se offuscassero le lyrics infuocate della tune, portando l'attenzione su argomenti e lidi più mistici. "Quando parlo della lava non mi riferisco ad un particolare posto. La lava scorre in tutta la terra, l'attività vulcanica, il fumo che esce dalle viscere della terra, tutto è provocato dal movimento della lava. I-Wayne prega la lava, il tuono e la luce, il lampo e il fuoco così come prego il sole, l'acqua, la terra e il vento. Il vento è come I-Wayne che scrive. Il vento è il più grande ispiratore di I-Wayne".
I-Wayne, come tutti i Rasta, ha un atteggiamento molto critico nei confronti delle religioni ufficiali, ritenedole uno dei mali peggiori dell'umanità. "Condanno tutte le "sporche" religioni che stanno causando così tanta confusione e divisione nel mondo".
Sempre nel 2004 arriva la firma con la Vp Records, la più grande reggae label del mondo. L'accordo prevede la realizzazione da parte dell'artista di una serie di albums, il primo da realizzare (così come accade) nella seconda metà del 2005. Durante la cerimonia di presentazione, alla quale I-Wayne si presenta con una piccola bandiera Rasta stretta tra le mani, Chris Chin, il responsabile della Vp, dichiara che "si tratta di un artista con una lunga carriera davanti a lui, il suo talento ha colpito i discografici come se fosse una tempesta tropicale, e siamo davvero felici che abbia deciso di collaborare con noi per costruire insieme il futuro".
Lo stesso entusiasmo lo dimostrano i critici, convinti del fatto che I-Wayne possa toccare le vette creative di artisti quali Luciano, Garnet Silk e Jacob Miller. Mentre il suo particolarissimo stile vocale (un falsetto melodico e profondo) lo avvicina ad artisti quali Pat Kelly e Junior Murvin
Come dimostra l'album, I-Wayne sviluppa un modo di scrivere le lyrics del tutto originale. Basti pensare ad i suoi infuocati attacchi contro Babylon con frasi quali "blood-sucking cannibal being" (da Life Seeds), "Grab the harlot head and just guh bounce it against the wall" ("Lava Ground") e "You worster than urine" ("Rastafari Liveth"). Davvero geniale ed originale, un modo per dire concetti e pensieri che i Rasta pronunciano da sempre, in un linguaggio nuovo ed innovativo. L'artista ha anche il merito di riportare il reggae alle sue radici essenziali, di catturare il pubblico con le sue vibes solari, di farlo ballare e divertire, ma anche farlo riflettere quando decide di concentrare la sua attenzione sugli angoli più bui della Jamaica, quali il crimine e la povertà
Il disco si apre con "Life Seed", una morbida versione acustica attraverso la quale I-Wayne riflette sul triste stato della violenza in Jamaica. "Blood shedding more and more, I still get a fight though I am living pure," dice con voce profonda e sofferta il singer ("Il sangue scorre sempre di più, io provo ancora a combattere attraverso il mio vivere in maniera pura, ndr). E ancora, nel coro, "See war and crime, lot a skull a bore. Mankind get vile, they have love no more" (Vedo guerra e crimine, teschi sotterrati. L'umanità è nauseata, non hanno più amore, ndr).
In "Rastafari Liveth" I-Wayne affronta il tema della modernità e della troppa tecnologia. In particolare si sofferma sui computer e su internet, sottolineando come la mente umana sia molto più avanti dei computer avendo la possibilità di acquisire e conoscere più cose e ipotizzando che ben presto la gente si stancherà di internet.
In Lava Ground non mancano naturalmente gli omaggi musicali di I-Wayne ai grandi padri del reggae, come avviene con "Don't Worry", version ispirata di "Waiting In Vain" di Bob Marley, con "Draw Nil", rivisitazione di Number One di Gregory Isaacs o "Touch Her Softly", con la quale I-Wayne riprende "Revolution", uno dei brani più belli di Dennis Brown.
Meno ricercate sono le collaborazioni e le combination con altri artisti che, nel caso specifico, si avvalgono di giovani singer ancora sconosciuti al grande pubblico. E' il caso di "Mama And Papa" nella quale I-Wayne duetta con Fire Chess o "Keep Burning Rome" – brano davvero notevole – dove a prestare il suo contributo vocale è Harmony. Toccante ed emozionante è "Kid Artist", nella quale su un riddim nyabinghi scarno ma intenso, l'artista critica aspramente coloro che nonostante siano agli inizi della carriera musicale, si montano troppo precipitosamente la testa.
Seppure non è giusto gridare al capolavoro, il disco di I-Wayne è un ottimo esempio di roots moderno, reso particolare dalle grandi doti vocali di un artista che sicurante ricoprirà un ruolo di primo piano nel firmamento delle stelle della reggae music.
di Mr. Bigga – tratto da reggae revolution