IL RITMO DEL CARCERE

A Kingston, in Tower Street, si erge un'antica fortezza, una sorta di castello con tanto di torri e merli su cui dominano le guardie armate. Un cancello di ferro é l'entrata che delimita il confine tra chi è dentro e chi è fuori. E' il General Penitentiary, il carcere di massima sicurezza dove si registrano, sovraffollamento, carenza sanitaria e pochi programmi di riabilitazione, vitto pessimo, abusi e corruzione delle guardie giurate. «I laboratori sorgono nelle ali del cortile» – racconta Maria Carla Gullotta, attivista di Stand Up For Jamaica Onlus, dopo aver visitato il carcere – Tra i laboratori allestiti a mezza forza, sartoria, falegnameria, informatica, locali per corsi scolastici, infermeria e medico in loco, un laboratorio musicale frequentato da 50 detenuti, che traccheggiano con pochi strumenti malandati e mezzi di fortuna. Più funzionale la scuola che accoglie circa 300 prigionieri.

Si va dai corsi di alfabetizzazione ai laboratori con i computer. Molti detenuti seguono saltuariamente ma c'è una biblioteca con parecchi libri e i ragazzi del corso di informatica stanno provando a progettare degli spot pubblicitari». E aggiunge: «Il laboratorio musicale è la più grande speranza di riabilitazione delle carceri giamaicane, il primo vero progetto che collega il dentro/fuori dal carcere». Nell'elenco dei detenuti di Tower Street il nome di Siccaturie Alcock, meglio conosciuto come Jah Cure, una delle voci più ammalianti della nuova scena reggae. Il cantante è rinchiuso dal 1999 con una pesante condanna a 15 anni di reclusione per violenza carnale. L'imputato si dichiara innocente e di tanto in tanto, la grata di ferro si apre, il detenuto esce per recarsi in sala di incisione, fare foto e interviste. Tutti privilegi che un comune carcerato si scorda; i misteri di un sistema carcerario corrotto dove si può ottenere qualsiasi cosa se si hanno soldi da spendere.
Dietro le sbarre, c'è un laboratorio di computer a cui Jah Cure partecipa con tutti i prigionieri interessati per imparare le tecniche attraverso le quali realizzare registrazioni digitali. Proprio lui è il testimonial del programma Rehabilitation Through The Music (riabilitazione attraverso la musica), proposto dai dirigenti della polizia, per il quale è stato realizzato il video True Reflection, la nuova hit di Jah Cure, girato all'interno del penitenziario (chi non ricorda la Folsom Prison di Johnny Cash?), dove è stata registrata anche la canzone stessa, per la quale il produttore Josef Bogdanavich della Down Sound Records (etichetta su cui è uscito il pezzo) ha mobilitato una troupe ad hoc e portato le attrezzature necessarie. Tra poco dovrebbe partire anche un corso sui diritti umani a cura di Stand Up For Giamaica che ha lanciato la campagna di sensibilizzazione e sociale «Regaliamo un sorriso in carcere», in collaborazione con portali webz e il Rototom Sunsplash, per recuperare strumenti da inviare in guardina. L' idea é di fare un disco con tutte le voci dei carcerati e un paio di canzoni di Jah Cure.

di Grazia Rita Di Florio – tratto da il manifesto

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